FAP E TUTELA DELL’AMBIENTE
FAP e tutela dell’ambiente: qual è il rapporto tra l’utilizzo del filtro antiparticolato e l’inquinamento e quali sono i comportamenti corretti da seguire?
Tutelare l’ambiente con un corretto utilizzo del FAP
Il Filtro antiparticolato nasce con lo scopo di ridurre l’impatto che le emissioni delle vetture diesel hanno sull’ambiente. A volte, però, il dispositivo può incorrere in malfunzionamenti. Soprattutto quando non è presente una corretta manutenzione.
La cattura delle particelle inquinanti di PM10 all’interno del filtro antiparticolato, infatti, è un procedimento estremamente delicato che consiste nella frammentazione e nell’espulsione delle particelle nocive nell’aria durante la fase di rigenerazione che viene segnalata dallo stesso dispositivo.
Contatta sempre un professionista per controllare il FAP
Il consiglio tecnico pertanto, quando il FAP è in fase di rigenerazione è quello di rivolgersi a un professionista per un suo controllo professionale.
Affrontiamo ora una pratica esecrabile e dannosa per l’ambiente in cui, a volte, incorrono gli automobilisti , spesso ignari delle gravi conseguente a cui vanno incontro.
Perché rimuovere il FAP è sbagliato oltre che illegale
Molti infatti scelgono di rimuovere questo importantissimo filtro dalle loro vetture, ma attenzione:
La rimozione del filtro è una pratica illegale! Oltre a essere estremamente nociva è scorretta da un punto di vista procedurale nonché sanzionabile.
E come si potrà immaginare, la rimozione è anche estremamente dannosa per l’ambiente. Rimuovere il filtro FAP comporta, infatti, non solo una multa e il ritiro della carta di circolazione dell’auto ma anche l’obbligo di riportare le emissioni a quelle originarie e, pertanto, l’obbligo a ripristinare il filtro antiparticolato.
La rimozione è una pratica altamente lesiva per l’ambiente poiché comporta un aumento della produzione di inquinamento della vettura oltre che un grave danno di inquinamento qualora il componente non venisse correttamente smaltito.
Leggiamo cosa dice a proposito il codice penale (Art. 452-bis cod. pen.):
Il codice penale punisce con la reclusione da due a sei anni e con la multa da diecimila a centomila euro chiunque abusivamente provoca una compromissione o un deterioramento, significativi e misurabili, delle acque, dell’aria o di porzioni significative del suolo o del sottosuolo (fonte: Laleggepertutti.it).
Scegli la soluzione legale e tutela l’ambiente
Ricordiamo infine che esistono valide e sicure soluzioni professionali per non incorrere in sanzioni e tutelare l’ambiente.
Scopri come funziona la rigenerazione del filtro FAP e richiedi ai nostri tecnici ulteriori informazioni:
Per i riferimenti legali approfondisci con: